Marketing non Convenzionale Settembre 12, 2018

2 strategie commerciali innovative per vendere polizze assicurative

Il business delle assicurazioni si basa sull’idea di gestione del rischio, nelle sue diverse manifestazioni. Per quanto siamo abituati a considerarlo un settore tutt’altro che emozionante, specialmente dal punto di vista del marketing, ci sono in realtà molteplici spunti a partire dai quali è possibile creare con il pubblico una connessione emotiva per promuovere un prodotto assicurativo. Basta pensare alle diverse tipologie di assicurazione disponibili: dalla polizza auto a quella sulla casa, dalle polizze comprese nei contratti di leasing per specifici beni (come computer e tablet) a quelle sui danni alla proprietà privata, su quelli causati dagli animali domestici, fino ad arrivare alle assicurazioni sulla vita. Dietro ognuna di queste assicurazioni c’è una serie di ragionamenti che prendono in considerazione molteplici aspetti della vita umana: materiali, spirituali, intellettuali, emotivi. Stipulare un’assicurazione vuol dire, nei fatti, stabilire una lista di priorità. Con una materia così ricca e complessa, non stupisce che i professionisti del settore stiano dedicandosi con frequenza crescente alle tecniche di guerrilla marketing. Questo tipo di promozione, che si basa sulla sorpresa e sulle emozioni intense, si rivela particolarmente adatto per il settore assicurativo.

Promuovi un’assicurazione contro i furti? Assumi dei borseggiatori

Questa l’idea di Vodafone per una campagna del 2013, destinata al mercato rumeno. Lo scopo era spingere i clienti a sottoscrivere contratti comprendenti polizze assicurative, dal momento che i furti di cellulari in Romania sono estremamente frequenti. Per comunicare questo messaggio in modo efficace, il brand ha ingaggiato un team di non meglio precisati “professionisti”, per mettere letteralmente le mani nelle tasche dei passanti, nei luoghi pubblici più affollati. In questo caso, i “borseggiatori” non hanno portato via nulla alle loro vittime, anzi, hanno lasciato loro qualcosa: dei flyer che testimoniavano il loro passaggio, dimostrando nei fatti quanto sia facile, per un professionista della destrezza, avere accesso alla tasca o alla borsa dove ognuno di noi tiene il proprio telefono, senza essere scoperto. Va detto che questa campagna ha generato delle controversie, dal momento che il brand ha esplicitamente chiesto a dei suoi rappresentanti di invadere lo spazio personale dei membri del pubblico. In questo caso, Vodafone non ha riportato, almeno ufficialmente, alcun effetto negativo sul proprio posizionamento – cosa che alcuni attribuiscono al fatto che il messaggio veicolato era di oggettiva importanza per i destinatari.

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Attirare l’attenzione dei clienti con… uno spavento

Ancora una volta a distinguersi per la creatività dell’approccio promozionale è il gruppo Allianz. In una campagna dei primi anni 2000, dedicata al mercato della Repubblica Ceca, la celebre compagnia assicurativa ha applicato delle finte ganasce di carta a moltissime auto in sosta. Potete immaginare la reazione degli automobilisti nel momento in cui, avvicinandosi alla propria vettura, hanno visto le ruote apparentemente bloccate (o sparite: a seconda di come veniva vista l’auto, poteva sembrare che le ruote fossero state addirittura rubate). Il senso di rabbia e frustrazione è stato immediatamente seguito da una certa confusione, dal momento che gli automobilisti in questione non avevano violato nessuna regola e sapevano di non meritare un provvedimento del genere. Far arrivare i clienti al proprio materiale informativo con questo stato d’animo è un risultato eccellente. Prima di tutto perché, nello scoprire che le ganasce erano finte, gli automobilisti hanno tirato un sospiro di sollievo (e quindi, inevitabilmente, sono stati contentissimi di trovare attaccata alla propria auto “solo” una pubblicità, laddove sarebbero stati seccati di trovare lo stesso contenuto stampato sull’ennesimo flyer sotto il tergicristallo). In secondo luogo, la creatività dell’iniziativa ha accresciuto in molti la stima per il brand, spingendo migliaia di potenziali clienti a contattare l’azienda tanto su internet quanto telefonicamente.

Conclusioni: perché scegliere il guerrilla marketing

È innegabile che le tecniche di marketing tradizionali stiano perdendo di efficacia su scala globale. Siamo talmente abituati alla presenza di contenuti promozionali visivi e multimediali, sui muri delle nostre città come sugli schermi dei nostri computer, che ormai la maggior parte di noi possono dirsi in larga parte immuni alla loro influenza. Non è necessario avere installato adblock per filtrare mentalmente un contenuto pubblicitario, cancellandolo dal proprio campo visivo e dimenticandosi della sua esistenza due secondi dopo averlo incrociato. Il guerrilla marketing ha la caratteristica di collocarsi in luoghi e situazioni che normalmente non siamo abituati ad associare alla pubblicità. Questo ci impone di prestare più attenzione al contenuto che abbiamo davanti, per decidere come classificarlo. La natura stessa del guerrilla marketing, inoltre, rende molto difficile per il cliente abituarsi alla sua presenza, dal momento che può presentarsi ogni volta in luoghi e modi completamente diversi.

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